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  • Dott.ssa Stella Pollini

Ipotiroidismo: cos'è e come gestirlo (anche) a tavola.


Caro fegato, buon anno!

L’ ipotiroidismo è la condizione clinica che si realizza quando la tiroide funziona poco, cioè quando la tiroide non è in grado di produrre una normale quantità di ormoni T3 (triiodotironina) e T4 (tiroxina), adeguate a soddisfare le fisiologiche richieste dell’organismo.

Poiché gli ormoni tiroidei influiscono su tutte la funzioni dell’organismo, bassi livelli di ormoni tiroidei danno luogo al rallentamento delle funzioni stesse.

Quando la concentrazione di ormone tiroideo si riduce, le cellule dell’organismo non sono adeguatamente stimolate ed i processi fisiologici e metabolici dell’organismo rallentano.

Per esempio, il corpo produce poco calore; il cervello rallenta le proprie funzioni e si possono riscontrare problemi di memoria a volte accompagnati da un tono dell’umore tendenzialmente depresso; il cuore rallenta la propria frequenza (bradicardia), la pelle diventa secca; si accumula grasso corporeo per rallentamento del metabolismo se non si segue un’alimentazione adeguata e non si svolge della regolare attività fisica e nelle donne in età fertile possono comparire irregolarità mestruali fino all’amenorrea, mentre negli uomini può comparire disfunzione erettile.

Fra le cause di ipotiroidismo, alcune delle più importanti sono malattie autoimmuni (ad es. tiroidite di Hashimoto), la rimozione chirurgica della tiroide, l’ipotiroidismo può essere congenito (nel qual caso è presente fin dalla nascita), l'incapacità della ghiandola ipofisaria di produrre l'ormone necessario alla stimolazione della tiroide (TSH) o la carenza di iodio.

Poiché i sintomi dell’ipotiroidismo non sono sintomi altamente specifici, e disturbi quali la stanchezza o la perdita di memoria sono molto comuni, l’unico modo per porre diagnosi certa di ipotiroidismo è attraverso gli esami ematici.

Solitamente si ricorre al dosaggio ormonale ipofisiario TSH che, in caso di ipotiroidismo è estremamente elevato. Questo accade perché l’ipofisi cerca in tutti i modi di stimolare la tiroide malfunzionante a produrre gli ormoni tiroidei T3 e T4 e questo spiega le elevate concentrazioni rilevate di ormone ipofisario. Si può ricorrere anche al dosaggio dell’ormone tiroideo FT4 e degli anticorpi anti TPO, gli anticorpi responsabili della forma più comune di ipotiroidismo, cioè quella autoimmune.

L’ipotiroidismo è una malattia molto frequente. Circa il 2-3% della popolazione è affetto da una forma franca di ipotiroidismo, mentre circa il 10% è affetto da una forma lieve (ipotiroidismo subclinico). Più della metà delle persone affette da ipotiroidismo non sanno di esserlo.

Il trattamento dell’ipotiroidismo consiste nella somministrazione di ormone tiroideo sintetico. La compressa contenente ormone tiroideo (levotiroxina) si assume di norma al mattino a digiuno e lontano dai pasti, tutti i giorni, al dosaggio stabilito dal medico. Pochi farmaci interferiscono con l’assunzione contemporanea di levotiroxina, riducendone l’assorbimento; tra questi ricordiamo solo gli antiacidi e supplementi contenenti calcio.

Per quanto riguarda l’alimentazione, è di fondamentale importanza seguire un’alimentazione adeguata al proprio fabbisogno energetico, che nel caso di ipotiroidismo risulta rallentato, al fine di impedire l’aumento di peso, e completa di tutti i nutrienti necessari al corretto funzionamento dell’organismo in modo tale da stimolare il metabolismo, ricca quindi di fibre e di carboidrati integrali, di proteine magre e di acidi grassi insaturi.

Di conseguenza, seguire la dieta mediterranea personalizzata rispetto i propri fabbisogni risulta essere la miglior strategia per prevenire e combattere l’accumulo di grasso corporeo.

Anche lo iodio non deve mai mancare in quanto una sua carenza può portare ad un’ulteriore riduzione nella produzione di ormoni tiroidei e quindi rallentamento del funzionamento tiroideo. Lo iodio lo si può trovare nel pesce, nei frutti di mare, nel sale marino, nel sale iodato e nelle alghe marine. Se si segue un’alimentazione vegetariana o vegana è possibile incorrere in una sua carenza e per questo motivo si consiglia di consumare il sale iodato o di ricorrere ad un integratore di iodio per garantirne un adeguato apporto.

Dott.ssa Stella Pollini

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