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  • Dott. Marco Gallo

Speed Project: il sogno di un'ultra maratona


Una sera di fine gennaio il caro amico e allenatore Alessio Conti di Athletic Elite, mi chiese di incontrarlo in un noto Burger Renstaurant di Milano, d’altronde quale migliore location per parlare di sport e nutrizione.

Nel locale seduti con lui c’erano i Red Snakes, Michele Calliari, Sara Cicuttini, Sara Barzaghi e Gennaro Girasole, quattro temerari che mi descrissero i dettagli di una grande impresa: lo Speed Project.

Speed Project è un’ultra maratona a staffetta sulla distanza di 340 miglia (550 km) dal Santa Monica Pier (Los Angeles) fino a Las Vegas. Nata nel 2014 dall’idea di 6 corridori per valutare in quanto riuscivano a percorrere la distanza, nello scorso anno è stato stabilito il record attuale di 36 ore e 55 minuti.

La gara presenta oltre alla distanza altre difficoltà che rendono l’evento molto interessante: il dislivello, che raggiunge complessivamente 4500 m circa, e soprattutto l’attraversamento del deserto del Mojave: “La vedi quanta bella sabbia? Be', quello è il deserto, un forno lungo trecentocinquanta miglia, anche la guerra ha paura a passarci. Da quella parte scappano i confederati, da questa arrivano i nordisti, ma qui nessuno ci mette piede. Solo tu o me. Bella come passeggiata, non ti pare? Come m'hai detto quella volta? Ah si, Se risparmi il fiato un tipo come te ce la può fare! " cit. Tuco in “il buono, il brutto, il cattivo”.

Entusiasta del progetto e ringraziando Alessio per la piacevole compagnia e per essere stato coinvolto nella preparazione dell’impresa, è stato necessario valutare le difficoltà di un lavoro endurance così prolungato e le capacità degli atleti che dovranno svolgerlo.

Innanzitutto bisogna partire per la preparazione come sempre dal soggetto: se dal punto di vista dell’allenamento vanno curate caratteristiche specifiche come la capacità aerobica e la resistenza alla velocità, dall’altra parte l’alimentazione svolge un ruolo chiave nella compensazione degli adattamenti, stimolati dall’allenamento.

La dieta dovra’ rispondere alle necessita’ caloriche create dagli alti volumi di allenamento (km e km di corsa), quindi il dispendio energetico andrebbe calcolato valutando la massa cellulare del soggetto (si intende la massa attiva’ nei processi fisiologici tra cui i muscoli), tempo e l’intensita’ con cui questa massa viene attivata e produce dispendio energetico. Solo pareggiando il dispendio con l’introito si otterra’ la performance, sia nelle fasi attive di lavoro sportivo che nel recupero.

Partiamo come sempre dall’analisi della composizione corporea, indispensabile per valutare il livello di massa cellulare attiva e massa grassa, i ragazzi verranno sottoposti all’esame ponderale, dei volumi corporei, psicometria e Bioinpedenziometria con analisi vettoriale per valutare il loro status.

Al fine di valutare la quota calorica della dieta, sarà invece effettuata la valutazione del dispendio giornaliero e settimanale mediante “activity tracker” ed un metabolimetro portatile, che ci farà capire il volume calorico che poi andrà distribuito nell’arco della giornata e della settimana: infatti se presente un lavoro sportivo giornaliero, con tutti i macronutrienti presenti in ogni pasto, proteine da varie fonti, carboidrati prevalentemente integrali (migliore gestione della glicemia) ed infine grassi insaturi importanti per funzioni biologiche essenziali, tutte amplificate dall’alto volume di lavoro.

Dei ragazzi partecipanti all’impresa, Sara e Gennaro sono vegani, ma non per questo saranno destinati a non sopravvivere, le proteine saranno compensate con legumi e derivati, e viene valutata un’adeguata integrazione.

Piu’ leggero non significa per forza piu’ performante: un allenamento ed un’alimentazione adeguata, propongono una ricomposizione corporea, il metabolismo dei grassi diventa piu’ efficiente, piu’ energia per i mitocondri, ma si promuove anche una crescita del tono muscolare: molti runners, che provengono da periodi di allenamento ad elevato volume e alimentazioni non adeguate, una volta effettuata una dieta bilanciata potrebbero vedere la loro massa muscolare aumentare, non tanto nel volume quanto nel tono, ma ricordiamo che il muscolo e’ il motore metabolico del corpo, ed una maggiore massa presentera’ si un maggiore dispendio energetico, ma anche una maggiore efficacia della corsa, il che significa che a pari velocita’, il dispendio sara’ minore. Per regolare il peso corporeo nell’endurance il taglio calorico non e’ la migliore strada, ma un’attenta valutazione della frequenza e tipologia d’allenamento sara’ la strada piu’ efficace nella , la dieta dovra’ sempre e comunque rispondere alle esigenze.

Attraversare il deserto sotto un sole cocente: abituare l’organismo a sfruttare al meglio le proprie risorse a Milano è un conto, farlo sotto il sole del deserto del Mojave e tutta un’altra storia, e le principali problematiche stanno nell’approvvigionamento dei nutrienti e soprattutto nel mantenere ottimali i livelli di idratazione, ma di questo ne parleremo nel prossimo articolo.

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